Dalla tempesta Vaia alla siccità, la situazione è fuori controllo?
Il cambiamento climatico: un’emergenza impellente
Oggi i mass media si concentrano notevolmente sull’emergenza climatica e la sostenibilità anche in seguito ad una consapevolezza generale maggiore che in passato. Per lo stesso motivo moltissime società hanno iniziato a considerare nelle loro strategie di business non solo la sostenibilità economica ma anche quella ambientale.
Ma che cos’è il cambiamento climatico e che effetti ha sull’ecosistema? Il cambiamento climatico è, per definizione, come riporta wikipedia, il mutamento del clima terrestre caratterizzato dall’aumento delle temperatura media globale ed è dovuto al riscaldamento globale. Esso interessa aspetti quali i livelli del mare, l’innalzamento delle temperature e le precipitazioni. Il riscaldamento globale è un fenomeno normale per il nostro pianeta ma negli ultimi 150 anni, come ci riferisce l’european youth portal, il fenomeno si è acuito in maniera preoccupante, determinando un aumento inusuale della temperatura media terrestre.
La principale causa del riscaldamento globale è lo sfruttamento dei combustibili fossili, fenomeno che provoca la diffusione di gas nell’atmosfera responsabili dell’effetto serra e dell’innalzamento della temperatura terrestre.
L’ecosistema è pesantemente danneggiato dal cambiamento climatico: l’innalzamento delle temperature porta allo scioglimento dei ghiacciai, con un incremento del livello del mare e il progressivo mutamento degli ambienti costieri. Sono inoltre sempre più frequenti i fenomeni atmosferici estremi come siccità, uragani, alluvioni, ondate di calore o gelate, con le relative conseguenze. Fra queste, la biodiversità di flora e fauna è costantemente minacciata.
Il cambiamento climatico c’è ed è prorompente, sostenuto da dati e ricerche. Come riporta il sito del WWF, ll’anidride carbonica è aumentata del 147%, il metano del 259% e il protossido di azoto del 123% rispetto ai livelli preindustriali. Il 2019 è stato il secondo anno più caldo mai registrato. Questi dati dimostrano l’urgenza di agire.
Scioglimento dei ghiacci (WWF)
Il territorio del nord-est: esempio concreto del cambiamento climatico
Negli ultimi 10 anni, anche l’Italia è stata testimone dei fenomeni climatici estremi, in particolare le regioni a nord-est, dalle tempeste agli incendi e alla siccità. Il territorio veneto ha subito maggiormente questi fenomeni estremi, dapprima con la tempesta Vaia (impropriamente detta perchè ha raggiunto il livello 12 nella scala di Beaufort, quindi definibile come un uragano) fino alla siccità più recente degli ultimi mesi.
I boschi dopo la Tempesta Vaia (mattinopadova)
Si sono stimati danni di circa 615 milioni di euro in Friuli-Venezia Giulia, 300 milioni in Trentino, 85 milioni in Alto Adige, 40 milioni in Lombardia e 1,769 miliardi di euro in Veneto, regione più colpita dai forti venti e piogge. Sono nate moltissime iniziative per riparare il danneggiamento boschivo e non, come ad esempio il progetto musicale Belluno Alza La Voce che tramite la fruizione della canzone e della sua versione CD ha raccolto fondi per la ricostruzione.
Purtroppo il territorio veneto e il nord-est in generale non trovano ancora pace, a causa della siccità che ha interessato i primi mesi di questo 2022. In realtà, la siccità è un problema già presente dall’autunno del 2021. I fiumi e i laghi sono al di sotto del loro normale livello: il caso più eclatante è stato quello del fiume Isonzo, il quale, totalmente in secca a marzo 2022, ha affrontato una moria di pesci.
Questa situazione ha portato a molteplici incendi in tutto il nord-est, zona particolarmente colpita quella del Bellunese. I boschi sono stati arsi dalle fiamme e ne sono ancora ignote le cause, sebbene vi sia l’ipotesi del dolo. I danni ambientali di questi eventi sono ancora da comprendere appieno. Rimarrà sicuramente una ferita nei boschi bellunesi non indifferente.
Incendio a Longarone (instagram: fakkoluca)
C’è preoccupazione per le prossime stagioni, in particolar modo per l’estate; nonostante le ultime precipitazioni, non vi è una sicurezza certa che la situazione d’emergenza rientri in tempo prima della stagione calda.
Cambiamento climatico: cosa possiamo fare
La lotta al cambiamento climatico riguarda tutti. È chiaro che le grandi organizzazioni mondiali, dalle aziende agli enti politici, debbano riconoscere la gravissima e ormai irreparabile situazione ambientale, adottando misure per contenerne gli effetti catastrofici. Non è sufficiente ridurre l’uso dei combustibili fossili; occorre un uso consapevole delle fonti di energia e il riconoscimento delle potenzialità delle rinnovabili..
Ognuno di noi, seppur singolarmente, è chiamato a difendere l’ambiente con piccoli gesti quotidiani che possono fare la differenza, almeno per il piccolo territorio in cui abitiamo. Per esempio, la lotta agli sprechi di cibo e acqua, l’uso di prodotti eco-sostenibili, la riduzione dell’uso della plastica e il volontariato presso associazioni di riqualifica ambientale sono solo alcune misure a nostra disposizione per agire.
Il futuro è nelle nostre mani, il cambiamento parte da noi!
Rebecca Esposito
Fonti: